di Heinz Grill
Per le prospettive annuali, l’eredità che i defunti lasciano in termini psicologici, è abbastanza significativa.
Nel 2023 muore Evgenij Prigožin (*1961), cuoco alleato di Putin e capo di un esercito privato noto come Gruppo Wagner. La sua morte è stata causata da un attacco terroristico. Tuttavia, questa causa di morte è insignificante per la vita dell’anima nell’aldilà.
Quest’anima svolge un ruolo molto importante per la gente russa, perché conduce il sistema russo, già non facile e ancora spesso sconvolto dal passato e dalle diverse classi sociali, a una forma più unitaria e raccolta in sé stessa. Metaforicamente parlando, l’anima di Prigožin vuole che la Russia diventi come un castello inattaccabile, nel quale le persone possano vivere la loro saggezza e i loro principi. Aveva compiuto particolari azioni durante l’esistenza terrena. È una grande luce che l’anima di Prigožin getta sull’unità nazionale della Russia, rendendola più inattaccabile, più unanime, per così dire, più robusta.
Nel 2024 è morto Aleksej Naval’nyj (*1976), avvocato russo. Oggi i media gli attribuiscono troppa importanza. Ma la sua anima non è significativa per il mondo. Era un critico di Putin, ma l’anima nell’aldilà esprime più i propri bisogni di liberazione dalla sofferenza e non può emanare una sostanza risanatrice né per l’Occidente, né per l’Oriente.
La morte di Jimmy Carter (1.10.1924 – 29.12.2024), il cui mandato era terminato da tempo e che probabilmente era stato il più anziano presidente americano, non è stata una grande sorpresa, perché era malato ed era già in attesa del suo congedo dal mondo. Il suo animo tendeva alla pace e può facilmente ispirare retroattivamente la gente americana nei modi di pensare scientifici e filosofici. Jimmy Carter era arrivato alla sua carriera come ufficiale della Marina, è stato presidente negli Stati Uniti per quattro anni. Nel suo caso, la disciplina appresa nell’esercito è stata modificata, dopo la morte nella modalità di un pensare scientifico, un dono di cui c’è bisogno ovunque. …
Igor’ Kirillov (*1970), un generale russo che conosceva il sistema di difesa delle armi biologiche, è stato assassinato nel mese di dicembre 2024. Quest’uomo viveva per le sue convinzioni e, poiché viveva per esse, anche come anima nell’aldilà continuerà a dare alla gente russa delle idee, su come usare le armi in modo saggio. La morte di questo generale dimostra che un avversario non può ottenere un vantaggio attraverso un attacco, ma anzi al contrario alimenta e rafforza segretamente la posizione che si vuole indebolire, ossia quella della Russia.
Vale la pena ricordare la morte di parecchi anni fa del grande sportivo e maestro di meditazione Sri Chinmoy (27.8.1931 – 11.10.2007). Egli ha promosso una luce di comunicazione e di incontro all’interno dei gruppi spirituali. Poiché incontri di questo tipo sono importanti oggigiorno, bisognerebbe ricordare la sua anima, dotata di questa capacità.
La morte del capo del Hezbollah, Hassan Nasrallah (*1960), avvenuta a settembre 2024 in un attacco militare di Israele, provocherà un ulteriore spargimento di sangue. Stranamente, il modo in cui è morto, è significativo per la sua anima nell’aldilà. L’anima si inserisce in una posizione di vendetta. Il pensiero di questa persona non ha appreso la necessaria consapevolezza di un compito più grande nel senso di un lavoro per la cultura, ma è ancora fissato nei principi fondamentalisti della fede. Quando si va alla ricerca dell’anima, si vede la forte grinta, la disperazione e il bisogno di vendicarsi. È un potenziale violento che si dimostra dopo la morte.
Come già detto, non solo le varie personalità della vita terrena sono responsabili in modo decisivo per lo sviluppo del mondo, ma anche le persone morte non sono di poca importanza, perché continuano a trasmettere forze per le determinazioni negative o positive dalla loro esistenza post-mortem.
