La suddivisione del corpo in una parte superiore rilassata con le sue impressioni sensoriali, un centro dinamico che parte dalla colonna vertebrale toracica, e una base inferiore della schiena calma e forte, garantisce un rapporto armonioso tra le condizioni generali del corpo. Chi si prende cura di questa forma articolata del proprio corpo e, inoltre, della propria mente, può contrastare molte malattie degenerative. Non solo le regioni lombari, toraciche e cervicali della colonna vertebrale beneficiano di una distribuzione del tono muscolare e un’elasticità più favorevoli, ma anche l’intero tessuto corporeo e gli organi della zona addominale ne traggono grande beneficio.
Come già spiegato negli altri articoli, la giusta attività consente l’effetto curativo più essenziale. Non è un caso, ad esempio, che un praticante sia dinamico al centro e rilassato in alto; è piuttosto il risultato di una consapevole formazione mentale e di un’attività ordinata con il corpo e i suoi movimenti. Il lasciarsi andare passivamente o svolgere il lavoro in modo frettoloso, veloce e spinto dal desiderio, porta inevitabilmente a un intreccio delle singole zone di consapevolezza: alto, centro e basso. L’inerzia o l’iperattività portano sempre alla perdita di un chiaro pensiero ben organizzato che sia guidato dalla percezione. La volontà o l’istinto salgono in testa e con una frettolosa sete di successo spingono l’intelletto all’irrequietezza; oppure sono le emozioni, afflitte dalla svogliatezza, a creare depressione e a legare l’animo al corpo. In molte fasi, le persone si sentono paralizzate, perché non riescono a generare l’attività, l’orientamento e la prospettiva giusti per una prestazione lavorativa adeguata. La testa, il centro e la pancia diventano come un conglomerato avvolto, opaco e senza luce.
Se, grazie a un’attività creata consapevolmente, si riesce a liberare la mente dalla fretta della volontà e dalle emozioni, a organizzare i sentimenti secondo percezioni e pensieri sani e a condurre le forze volitive verso una prestazione mirata e razionale, questa condizione porterà rapidamente a una strutturazione purificante del corpo. È come una nuova luce che penetra meglio nell’apparato fisico. Nel tessuto connettivo, come nelle arterie, guaine tendinee, annessi muscolari e strutture cellulari organiche, si formano meno depositi e indurimenti, mantenendo una buona dinamica funzionale. I gonfiori che spesso si manifestano con la stanchezza e l’estenuazione, sono contrastati dalla luce dell’articolazione, che nasce dall’attività cosciente e dall’incontro dei sensi, pensieri e sensazioni. Chi è in grado di creare questa attività di strutturazione, si sentirà – e questo non solo in senso metafisico – in una condizione di relazione migliore e in uno stato d’animo più luminoso.
Oltre agli esercizi con il corpo fisico o con il respiro, semplici esercizi dell’anima, guidati dall’osservazione consapevole, offrono un’opportunità molto favorevole per promuovere questa base appena descritta. Ad esempio, scegliete un oggetto molto tecnico, come un’automobile, e osservate attentamente la sua forma esterna. Come sono composte le singole curve, gli angoli e gli spigoli in un insieme? Un esercizio di questo tipo può essere svolto per circa cinque minuti. Come sono composti i fari, i finestrini, la parte posteriore ed esterna del motore? Il gradimento o l’antipatia, il piacere o il dispiacere, così come i giudizi affrettati, non dovrebbero avere un effetto irritante durante un esercizio di osservazione o, per meglio dire, non dovrebbero essere coinvolti affatto. La conoscenza e la percezione che una persona acquisisce su un oggetto molto tecnico come un’automobile, si sviluppa attraverso l’attenzione e l’immaginazione consapevole. La forma dell’oggetto della contemplazione viene sperimentata mentalmente.
In questo esempio è stato deliberatamente scelto un oggetto tecnico per l’esercizio, in modo che sia chiaro che si tratta di un mero esercizio di osservazione. Molte persone potrebbero dire: “Non voglio guardare un’automobile, perché è poco rispettosa dell’ambiente, preferisco guardare un fiore in natura. Mi sembra più vicino e più attraente alla mia mente”. Naturalmente, i praticanti possono scegliere gli oggetti della loro contemplazione in base alle loro affinità. Tuttavia, è fondamentale che, quando il praticante contempla un oggetto attraverso una chiara immaginazione e una percezione oggettiva, non indulga in un comportamento estasiato. Per questo motivo, il tecnico che ama vivere in numeri orientati all’ingegneria, dovrebbe forse occasionalmente concentrarsi su un oggetto della natura, mentre l’appassionato amante della natura può dirigere la sua attenzione su un oggetto per il quale ha solo poche emozioni associative. L’osservazione oggettiva diventa così più libera da emozioni e giudizi affrettati. Chi si impegna in questi esercizi per soli cinque minuti al giorno, noterà che la sua volontà, il suo animo e il suo pensiero raggiungeranno un livello di ordine migliore. Attraverso questa attività, si realizzerà un’articolazione interiore, ma anche fisica.
Gli effetti di questi esercizi non devono essere sottovalutati. Per purificare i tessuti corporei, si possono usare diete, digiuni o cure idriche. L’attività mentale, tuttavia, non porta indirettamente ma direttamente a una prima luce di strutturazione nel corpo, e quindi l’effetto purificante è molto significativo. Si riduce la produzione delle scorie nei vari tessuti del corpo, soprattutto quando c’è regolarità in questo tipo di cura della coscienza.
Nella prossima presentazione verranno descritti tre concetti fondamentali della filosofia indiana e il loro valore terapeutico. Questi concetti sono utili alla comprensione mentale occidentale, ampliandola.