Heinz Grill
Quali sono le condizioni che determinano l’inizio di un’infezione?
C’è una differenza fondamentale se l’osservatore percepisce il fenomeno della malattia dal punto di vista dell’infezione, del contagio, (cioè del cosiddetto inficere = immissione del veleno nell’organismo), o se egli considera le circostanze che esistono già prima dell’infezione, come l’intossicazione, il danneggiamento o l’indebolimento della condizione fisica, che provocano squilibri batterici nella colonizzazione delle mucose, creano una certa condizione “pastosa” degli organi oppure diminuiscono la forza organizzatrice nelle cellule.1) Vedi anche Dott. Thomas Cowan, Rudolf Steiner Virus e elettrificazione della Terra.
Definire da subito le tendenze, osservabili della penetrazione di batteri e virus (inficere,) come stadio iniziale, costituisce un approccio molto precario o addirittura indiscreto. Se periscono dei pesci in acque inquinate, non ci si chiede da quali batteri o virus ultimi sono stati uccisi. Le condizioni di vita dei pesci sono state rovinate fin dall’inizio. Ora è importante la rappresentazione del pensiero che il singolo scienziato, ricercatore, medico, naturopata e persino il paziente mostra nei confronti del virus, ossia dove viene collocato il virus nella sua considerazione causale? Fino a quando lo spettro della contagiosità e virulenza riceve un’attenzione inevitabile e unica, sorgeranno inevitabilmente paure di proporzioni eccessive e innaturali. L’infezione è simile allo spezzare una maglia in una catena che era già comunque arrugginita.
La perdita di fiducia in se stessi e nelle proprie forze di risposta immunitaria
Le persone raggiungono stabilità interiore e fiducia nelle proprie capacità umane a seconda di come si relazionano con l’ambiente, al modo con cui pensano e riflettono sui fenomeni. Ad esempio, se una persona si lasciasse andare all’idea che deve o vorrebbe vivere senza cibo per 5 giorni, quindi dipende certamente dal modo in cui si è posto la decisione, se venisse di conseguenza sopraffatta da un sentimento di fame che la potrebbe portare a uno svenimento istantaneo oppure se resistesse al sentimento di fame. Quanto è grande la differenza, se si inizia a considerare il virus come nemico o se si valuta il virus come conseguenza di uno stato complesso di salute interiore. Colui che si deve proteggere da tutti i patogeni, che non può più vivere in modo naturale la relazione con gli altri, perde quella forza interiore per elaborare in modo giusto sensazioni, percezioni e pensieri che riceve dai media e con un termine un po’ liberamente scelto ma comunque immaginabile, perde la sua cosiddetta autostima e il sentimento per gli altri. Colui che attribuisce al germe patogeno un significato prepotente e apparentemente inevitabile, si immerge in un mare inizialmente invisibile di paure diffuse.
Da un certo grado in poi, dal momento in cui si è verificata una notevole debolezza nell’uomo, si sviluppa un’attrazione completamente naturale per germi e virus patogeni sia nelle sue condizioni generali che in certe aree di organi predestinati, come la trachea, i bronchioli e i polmoni. In particolare le vie respiratorie costituiscono la porta d’ingresso per una prima assunzione di germi patogeni estranei. Tuttavia, di solito non è così facile vedere fino a che punto le condizioni metaboliche e il sistema nervoso centrale con il suo comando psicologico stabilizzante siano entrati in uno squilibrio. L’ingestione di un virus è preceduta da uno squilibrio, un disturbo relazionale o persino da un trauma invisibile. Secondo considerazioni esoteriche, si tratta di una dimensione inconscia negli esseri umani, di una realtà astrale2) „Astrale” è un termine antroposofico che si riferisce alla sfera dell’anima. che emette una sorta di attrazione dall’interno verso l’esterno attraverso una mancanza di forze vitali, con la conseguenza che su questi presupposti intromette senza dubbio il germe patogeno esattamente adatto. Pertanto, la malattia non inizia con un virus, ma inizia con una condizione sfavorevole e indebolita. Infine, il ben noto cosiddetto “locus minoris resistentiae” costituisce il portale d’ingresso per la colonizzazione batterica o virale. Come appena accennato, è spesso percepibile nella regione delle vie respiratorie.
L‘eziologia spirituale
Sia un batterio che un virus hanno un contrassegno o in altre parole un’essenza interiore, un significato, una sorta di faccia nascosta o una determinazione invisibile legata al cosmo. In un certo qual modo qualche esseri umani assomigliano a questi germi patogeni nelle loro espressioni sottili, ovviamente visibili non esteriormente, ma solo in senso spirituale, figurato. Questa affermazione non deve essere giudicata o considerata disumana. Negli esseri umani si trovano esattamente queste manifestazioni, che denotano da una parte uno stare in alto o sopra e dall’altra uno stare in basso e sentirsi umiliati. I ricchi stanno di norma più in alto dei poveri, da un punto di vista esterno. All’interno di questo rapporto conflittuale, nelle persone sorgono condizioni spiacevoli in tutte le strutture cerebrali e negli organi metabolici interni con la possibilità che si creino alcuni processi di indurimento intellettuale con potenti decisioni materialistiche e dall’altra che si crei un indebolimento con processi di dissoluzione, costituendo condizioni perfette per attrarre il corona virus. La complicazione di questa malattia è la polmonite, che in definitiva è associata alla fibrogenesi e provoca un tipo di dissoluzione nel centro dell’essere umano.3) Secondo le informazioni comunicate, il virus è apparso per la prima volta in Germania in una persona che vive a Kaufering (distretto di Landsberg am Lech) dopo essere entrato in contatto con una persona proveniente dalla Cina (vedi: Coronavirus, Galli: “Il paziente 0 arrivato dalla Germania il 25 o 26 gennaio”). Si sospetta che il virus in seguito abbia preso ulteriori vie verso l’Italia attraverso contatti con le aziende. È interessante, tuttavia, che il percorso dalla Germania all’Italia sembra essere comprensibile sulla base della ricerca sui rami dell’albero filogenetico del virus.
In questa considerazione sociologica emerge che le strutture sociali legate alle condizioni della malattia colpiscono in modo diverso la Germania e l’Italia. La differenza dei tassi di mortalità sembra difficilmente comprensibile. In Italia è stato stabilito un tasso di mortalità dell’11 percento, mentre in Germania dello 0,3 per cento. La Germania non è forse il paese che tende a indurirsi e l’Italia il paese che tende a dissolversi? Mentre le condizioni nel mondo di lingua tedesca stanno prosperando quasi come un miracolo economico, l’Italia è caratterizzata da una mancanza di forza strutturale, da debiti più elevati, dalla disoccupazione, vicina a dichiarare il fallimento nazionale.
Queste condizioni sono visibili all’esterno, ma c’è qualcos’altro nascosto all’interno. Molte persone non si sono sufficientemente difese dalle suggestioni fanaticamente religiose e dalle intrusioni violente nella privacy, e quindi non reagendo hanno favorito un rapporto che, attraverso la loro mancanza di reazione, ha rafforzato un potere ricco e autorevolmente paternalistico. Queste persone si sono ritirate erroneamente dalla loro autostima e hanno diminuito la loro radiosità psichica e le loro condizioni fisiche. Il significato religioso, la forza edificante interiore delle persone, che fa parte di un atteggiamento morale, non sono più considerati nella crisi del corona, mentre in realtà creano una causa molto profonda e nascosta. Le persone vengono spinte verso un sistema di credenze passive, perdendo così sempre più la fiducia nella forza del proprio sé. Il virus si manifesta ora nei luoghi che ricevono il maggior numero di proiezioni da una cerchia degenerata e apparentemente emancipata di credenze. In realtà c’è un certo numero di persone fanaticamente religiose che ottengono molti benefici dalla crisi del corona.
Viene compreso più facilmente il significato spirituale se si parla di rimedio. A parte i provvedimenti esterni, il virus deve essere superato con un’attenta attività di consapevolezza obiettiva. La suddetta consapevolezza ha bisogno di logica, relazione e deve svilupparsi a partire da un pensiero oggettivo. In articoli precedenti ho già sottolineato l’importanza dello sviluppo di questa forza della tensione psichica; dovrebbe essere sviluppato il quinto centro energetico, il viśuddha-cakra.4) La mentalità italiana ha tendenze verso un attaccamento forte, l’amore familiare, l’emotività e la fiducia intuitiva nella natura, mentre è meno innata la forza organizzativa e lo spirito vitale della realizzazione. Lo spirito tedesco dovrebbe unirsi nel modo migliore ai sentimenti umani dell’Italia per ritrovare il centro, cioè i polmoni sani e il movimento respiratorio.
L’effetto di una mente forte sul sistema immunitario
L’edificazione ritmica di una consapevolezza con contenuti adeguati e idee logiche richiede attenzione, concentrazione, circospezione e infine una capacità percettiva da sviluppare sempre di nuovo su se stessi, sui propri simili, sulle parole e argomenti trattati. Il sistema nervoso simpatico, che corrisponde alla vigilanza e all’attività, riceve una significativa attivazione, che porta a sua volta a un rilascio equilibrato di noradrenalina e alla formazione di corticosteroidi. Le difese nelle fasi attive e appaganti della vita, non solo unilateralmente a livello fisico, ma sempre accompagnate da processi formativi consapevoli, mantengono un adeguato equilibrio nel metabolismo, così come nel sistema nervoso, determinando alla fine un respiro sano. A differenza di queste forme favorevoli alla strutturazione, se si verificano invece persistenti reazioni di paura per un periodo più lungo, esauriscono il potenziale della corteccia surrenale e mantengono un’ergotropia inadeguata.
Esercizi, così come gli incontri consapevolmente formati, costituiscono una protezione alla persona, mentre forti conversazioni emotive, scelte in base all’umore, festività, eccitazioni unilaterali o anche la dissolutezza sotto l’influenza dell’alcol, condizionano di conseguenza l’infezione da germi patogeni estranei, o, se non ci si infetta, favoriscono le debolezze degli altri, in modo che siano alla fine infettati.
Così come in medicina è noto l’effetto placebo, esiste anche l’effetto nocebo. La parola deriva da nocere e significa danneggiare. Le paure portano ad una mancanza di percezione e a un comportamento illogico senza alcuna visione d’insieme, senza la considerazione degli effetti secondari. In definitiva, è a causa dell’irragionevolezza, della mancanza di organizzazione e di una interminabile trasmissione di paure che le persone arrivano a innescare processi di dissoluzione nel sistema nervoso e a generare effettivamente il virus. Meno la coscienza prende il comando, più facile è attrarre i germi patogeni.5) È noto che non ci si ammala attraverso l’esposizione cosciente al freddo, ma tanto più una persona incontra inconsciamente, in modo disordinato e irragionevole le temperature e le condizioni di vita, tanto più può prendere un raffreddore o un’influenza. Un giro in montagna con esposizione al vento e al freddo di solito non porta mai al raffreddore. Se si fa una doccia fredda al mattino e si va consapevolmente sotto il freddo, ci si può raffreddare bene, ma non si prenderà il raffreddore. Proprio come in medicina paure e tensione psicologica possono provocare un infarto del miocardio senza che un vaso sia calcificato, così l’uomo può mettere in moto l’effetto nocebo e generare molti danni inutili.6) Questa entità patologica è nota come “Sindrome tako-tsubo“. Il fatto che la crisi del corona virus sia più grave in Italia, è probabilmente dovuto alle numerosi suggestioni e alle conseguenti paure che indeboliscono le condizioni generali e esauriscono i depositi di cortisolo. Inoltre, le misure di quarantena completamente unilaterali, coercitive, in condizioni di scarsa luce e movimento possono diventare altamente improduttive. Il sistema immunitario ha urgentemente bisogno di attività, sport, aria fresca, respirazione profonda e condizioni ambientali sane. Un polmone non può che ammalarsi se è estromesso dal suo naturale flusso respiratorio e dall’ambiente.
Anmerkungen
⇑1 | Vedi anche Dott. Thomas Cowan, Rudolf Steiner Virus e elettrificazione della Terra. |
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⇑2 | „Astrale” è un termine antroposofico che si riferisce alla sfera dell’anima. |
⇑3 | Secondo le informazioni comunicate, il virus è apparso per la prima volta in Germania in una persona che vive a Kaufering (distretto di Landsberg am Lech) dopo essere entrato in contatto con una persona proveniente dalla Cina (vedi: Coronavirus, Galli: “Il paziente 0 arrivato dalla Germania il 25 o 26 gennaio”). Si sospetta che il virus in seguito abbia preso ulteriori vie verso l’Italia attraverso contatti con le aziende. È interessante, tuttavia, che il percorso dalla Germania all’Italia sembra essere comprensibile sulla base della ricerca sui rami dell’albero filogenetico del virus. |
⇑4 | La mentalità italiana ha tendenze verso un attaccamento forte, l’amore familiare, l’emotività e la fiducia intuitiva nella natura, mentre è meno innata la forza organizzativa e lo spirito vitale della realizzazione. Lo spirito tedesco dovrebbe unirsi nel modo migliore ai sentimenti umani dell’Italia per ritrovare il centro, cioè i polmoni sani e il movimento respiratorio. |
⇑5 | È noto che non ci si ammala attraverso l’esposizione cosciente al freddo, ma tanto più una persona incontra inconsciamente, in modo disordinato e irragionevole le temperature e le condizioni di vita, tanto più può prendere un raffreddore o un’influenza. Un giro in montagna con esposizione al vento e al freddo di solito non porta mai al raffreddore. Se si fa una doccia fredda al mattino e si va consapevolmente sotto il freddo, ci si può raffreddare bene, ma non si prenderà il raffreddore. |
⇑6 | Questa entità patologica è nota come “Sindrome tako-tsubo“. |